Blog a cura di Francesco Strazza

  • In questo garage non c’è freddo ma poca luce, la finestra non è molto grande. Approfitto dell’apertura delle porte per lasciarmi inondare. Sono al riparo vicino alla catasta di legna. È inverno, qui dentro vedo cimici, ragni e scorpioni. Le…

  • Sono sul viale principale. Di fronte a me, lì in fondo, intravedo il cancello di ferro dell’ingresso sotto un’arcata. Alla mia destra, oltre il muro di cinta, c’è uno stabilimento industriale. E poi le ciminiere della centrale elettrica che si…

  • Apro lentamente gli occhi ancora intontito dal sonno, guardo di fronte a me senza spostare lo sguardo in giro, tenendolo fisso sul soffitto. Non riconosco il posto, tantomeno l’orario, se sia mattina presto o pomeriggio inoltrato. Silenzio in casa e…

  • Sono arrivato in anticipo in stazione, manca un’ora alla partenza. C’è caldo, la solita folla in attesa con bagagli al seguito, un crescendo di voci stagnanti sotto l’ampia volta della tettoia, viavai di carrellini strombazzanti, annunci dagli altoparlanti, schermi che…

  • Bevo un bicchier d’acqua in cucina, guardo il calendario appeso al muro mentre deglutisco lentamente ogni sorso. È dicembre, il diciannove per l’esattezza, tra una settimana sarà Natale, tra due finirà un altro anno. Ripongo il bicchiere sul tavolo, uscendo…

  • Affascinante signora, ora che mi trovo all’improvviso al suo cospetto mi vien da dire: finalmente! Le parrà strano che un simile pensiero attraversi la mia mente in considerazione del significato che la sua venuta porta. Ma non posso proprio impedirmelo,…

  • Distinto e insigne camposanto, con la presente vorrei scusarmi nei Suoi confronti per aver diradato le mie visite al Suo interno. Non nego che, seppur sempre più raramente, ogni occasione di passaggio sui Suoi viali, tra loculi e tombe, rimanga…

  • Sei arrivata senza che me ne sia accorto e a un tratto ti ho riconosciuto. Ti avevo già visto con gli altri ma avevo creduto che da me saresti stata lontana. Ben sapevo che mi avresti raggiunto, salvo che non…

  • Inestimabile Universo, mi permetto di scriverti (e di darti del tu) dopo oltre mezzo secolo della mia infima esistenza (infima in confronto alla tua, ben s’intende, non voglio pietosamente sottovalutarmi o prostrarmi alla tua infinita presenza). Pertanto, con lo stesso…

  • Stava suonando la sveglia quando l’avvocato Alfonso De Benedictis aveva aperto gli occhi, sua moglie continuava a dormire rumorosamente. Si era alzato dopo qualche minuto seduto sul materasso evitando sbalzi di pressione. Andato in cucina, si era preparato la moka…